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Sensei Caramanno

STORIA PERSONALE NEL PANORAMA MARZIALE
Ho iniziato la pratica delle arti marziali a soli 5 anni nel lontano 1980 con il Judo di cui ho avuto la Cintura Nera a soli 12 Anni nel 1987. Questo stile mi ha trasmesso l'idea del contatto, della distanza ravvicinata, della cedevolezza, ma avevo bisogno di qualcos'altro e incontrai quel periodo il Maestro Diego Giardina che era Unico insegnante in Italia del Metodo Kyushindo del Maestro Kenshiro Abbe e portato in Inghilterra da George S. Mayo, maestro di Giardina, questo è un metodo di karate diretto, alto come posizioni, con molte leve e posizioni veloci, ne rimasi affascinato e lasciai la pratica del Judo per donarmi a questo stile e dopo circa 3 anni nel 1991 ero Cintura nera e insegnavo in una palestra di Favara questo stile. Con l'andare del tempo mi resi conto che la improvvisa lontananza del maestro Giardina che per lavoro si trasferì in Inghilterra, non mi permetteva di conformarmi con tranquillità con i nuovi insegnanti. Mi misi alla ricerca di qualcosa di nuovo e in breve tempo mi avvicinai al Karate Shotokan con la FIKTA, prendevo lezioni saltuarie dal Maestro Strano uno dei migliori in Sicilia e partecipavo a ogni stage organizzato dalla federazione in Italia dove ho avuto modo di confrontarmi diverse volte e di vedere la forza di questo stile con Taji Kase e Hiroshi Shirai. Ho sostenuto l'esame di Cintura Nera 1° dan di shotokan nel 1994 Con la i.m.a.d.a. Qualcosa, però non mi piaceva più. A iniziare dalla svariata e confusionale situazione dello shotokan in Italia dove tutti insegnano il loro metodo e dicono essere quello vero ma sopratutto mi ha perplesso l'impossibilità di sentirsi veloce, fluido, morbido ed immediatamente efficace. Lo Stile mi ha dato molta forza e tecnica, ma comunque limitato nell'applicazione di tecniche veloci e risolutive. Nel frattempo avevo conosciuto a uno stage Giorgio Perreca (Campione del Mondo pesi Welter) e seguivo sotto di lui come disciplina sportiva la Kick-boxing partecipando a lezioni a Roma e ovunque tenesse stage, 1994 presi anche in questa disciplina sportiva il 2° Dan con la I.m.a.d.a ma studiavo il metodo fiam. naturalmente l'insoddisfazione nello shotokan mi portava alla ricerca di nuove discipline e maestri, seppi del maestro Rosati che insegnava Goju Ryu con cui diverse volte al mese prendevo lezioni, questo stile mi affascinò ma non mi convinse abbastanza perché si era più veloce e immediato dello shotokan ma ancora troppo tradizionale e antico nei metodi, allora avevo saputo che esiteva uno stile di Goju moderno chiamato Goju Usa inventato dal Maestro Peter Urban una sorta di goju-ryu misto a kung-fu e ju-jitsu, lui chiese il permesso ai suoi maestri R. Kim, G. Yamaguchi e M. Oyama di poter insegnare un proprio stile e così fece. Questo stile era molto efficace rispetto a quelli già appresi, Dal 1995 l'ho praticato sotto la direzione del Maestro Colla a Padova dove andavo continuamente, e dove dopo circa due anni ero diventato 3° Dan con la i.k.j.k.a. (International karate ju jitsu kobudo association), continuavo anche in questo dojo a prendere lezioni di Ju-jitsu e Kobudo  e sempre  nel 1997 per la stessa federazionefeci l'esame di 2° dan per il Ju-jitsu
In quegli anni andando per settimane a Padova nei giorni liberi del Goju-usa e ju-jitsu praticati nella stessa palestra di Colla, prendevo lezioni sempre a Padova con il maestro Grigio perché mi affascinava uno stile tradizionale come il Wado-Ryu che trovavo una via di mezzo tra Shotokan e Goju-ryu e nel frattempo così facendo non perdevo l'impronta tecnica degli stili di karate praticati sino a quel momento, studiai ogni kata ogni forma e tecnica e in breve tempo sostenni l'esame per il 2° Dan. Poi delle molte conoscenze di quegli anni nel panorama marziale visto che non ne perdevo neanche un’occasione, conobbi il Maestro Gustavo Bocchini Padiglione che collaborava con Grigio nell'organizzazione delle arti marziali in Italia in particolare per la rivista Samurai Banzai; Con lui un breve corso di tre mesi mi permise di superare l'esame di Mou gen Do nel 1998 diventando 3° dan di questo stile.
La distanza ma soprattutto l'incapacità del maestro di Goju usa e ju-jitsu di farmi andare tecnicamente oltre il 3° dan perché lo stile a quel punto si perdeva, mancava un collegamento, un metodo, e iniziava soltanto una situazione commerciale, superficiale e con obiettivo solo esclusivamente economico, stessa cosa per il maestro di Wado-ryu che seguiva lo stesso filone commerciale e d’immaggine più che di fatti. Tutto questo mi spinse a fermarmi a riflettere su cosa era giusto io facessi, in questo periodo durato circa un anno, continuavo a insegnare Goju Usa e Kick-Boxing e a praticare Wado-ryu e Ju-jitsu come conoscenza pratica personale lontana dai due maestri di cui ero rimasto deluso.

L'INCONTRO DEL KYOKUSHINKAI

Siamo arrivati alla fine del 1998 quando per sentito dire ho saputo di un certo Maestro Giapponese che venuto a vivere a Messina insegna uno stile ferreo dove si combatte a mani nude senza alcuna protezione e dove esiste il ko come metodo di vittoria e che vanta anche una tecnica invidiabile ad altri stili. Naturalmente faccio valigia e vado a Messina, dove mi preparo a incontrare quello che sarà il mio attuale maestro Shihan Tsutomu Wakiuchi allievo diretto del Maestro Sosae Masutatsu Oyama di cui a sua volta era stato allievo il maestro Urban prima di inventare il Goju-usa. Così conobbi il Kyokushinkai, ma la via che mi ha permesso agli esordi di essere un allievo di Shihan ha una parabola molto curiosa e interessante che vi racconto.
Andai a Messina pieno di Karate, Maestri, Stili e Vittorie, ma anche pieno d’insoddisfazione, di confusione.
Entrai nel Dojo di Shihan e mi feci anticipare da un suo allievo, shihan mi fece sapere tramite il suo allievo di attenderlo sino a dopo lezione cosa che feci con calma e serenità per circa un'ora. Poi arrivo sorridente ma duro, eretto, sicuro, mi saluto e mi chiese cosa io facessi e cosa volessi, a questo punto iniziai dicendogli che ero un maestro di karate, responsabile di Agrigento e Provincia per gli stili da me praticati, che ero pluricampione italiano di Full Contact e light contact e cosi via e che volevo diventare suo allievo per conoscere il Kyokushinkai. Lui mi guardo per qualche secondo e poi mi disse in un italiano misto giapponese "Andare al Bar", così lo attesi che si cambiasse e andammo al Bar, dove mi offri un Cannolo con la ricotta e un caffè, io ancora attendevo una sua risposta riguardo alla possibilità di diventare suo allievo, ma lui attese che io bevessi il caffè e poi mi disse deciso: "Vedere Prossima Volta", e mi strinse la mano salutandomi e si avvio verso il suo Dojo. Io rimasi Basito, ma lo accettai e me ne ritornai a casa, pensando e ripensando se avevo sbagliato qualcosa. Dopo circa un mese lo chiamai telefonicamente e mi disse: "Vai da un mio allievo che è responsabile di zona vicino ad Agrigento a prendere lezioni", ma io insistendo gli dissi che volevo lui come maestro, ma mi licenzio educatamente. Dopo qualche mese mi decisi a ritornare a Messina, mi ritrovai ad attenderlo all'ingresso del suo dojo, e vi assicuro ero intimidito e insicuro. Lui si sedette vicino a me come la prima volta e mi disse di nuovo la stessa domanda tu cosa fai? Ed io gli risposi che oltre le cose che gli avevo detto la scorsa volta, avevo dimenticato che ho tanti allievi che mi seguono da diversi anni e che ho fatto gare con ottima classifica anche negli altri stili e cosi via, Lui mi guardo di nuovo per qualche secondo e poi mi disse ancora "Andare al Bar", a questo punto mi preoccupai seriamente, andammo al Bar, dove mi offri un Cannolo con la ricotta e un caffè, tutto esattamente tutto uguale come la prima, anche questa volta mi licenziò stringendomi la mano e dicendomi "vedere prossima volta". Vi assicuro che mi sentivo molto umiliato e frustrato per questo suo modo di agire. Me ne ritornai dicendo a me stesso che non sarei più tornato da Shihan, in quel periodo che segui di circa tre mesi lessi tutto ciò che c'era in Italia del Kyokushinkai, vidi tutti i video possibili e mi affascinò ancora di più la possibilità di praticarlo. Mi decisi e mi dissi, oggi vado da Shihan e gli dico "io voglio diventare tuo allievo". Andai di nuovo a Messina, lo attesi all'ingresso, quando arrivo non lo feci neanche parlare e gli dissi, caro Shihan io sono qui, tutto quello che ho praticato o fatto non m’interessa più, i miei allievi sanno della mia scelta di cambiare stile, e soprattutto sappia che io sono qui una cintura bianca, disposto a iniziare tutto d'accapo. Lui accenno un sorriso e mi disse Bene Andare al Bar. Vi assicuro che non ci capivo più niente, andammo al bar, lui come al solito ordino per me un cannolo e un caffè ma questa volta il cannolo lo volle gigante di quelli da mezzo kilo e pieni di ricotta, mi aspetto che lo finissi di mangiare mentre lui leggeva tranquillamente la gazzetta di Messina, quando ebbi finito il cannolo presi il caffè, lui si avvicinò, stringendomi la mano, mentre io tremavo, impaurito di quello che stava per ridirmi, e lui con voce sicura e serena mi disse, "Vedere in Palestra tra 10 minuti inizia allenamento" e se ne andò. Io non credevo alle mie orecchie, corsi in palestra, nello spogliatoio mi misi il karategi velocemente, la cintura bianca, portata come scaramanzia apposta, ed entrai in dojo. Inizio la lezione, dopo circa dieci minuti mi tremavano le gambe dallo sforzo richiestomi, dopo circa venti minuti lui ad alta voce disse: "Come va il cannolo?" io ero pieno e come di cannolo e non stavo tanto bene, ero cianotico ma risposi, tutto ok! La lezione continuo e per altre volte lui mi fece la stessa domanda sul cannolo, sembro non finire mai quella lezione ma ero soddisfatto avevo raggiunto il mio obiettivo e sapevo, sentivo che lui era il mio maestro. Poi alla fine della lezione Shihan mi presento ai suoi allievi dicendo che ero un Maestro di karate che avevo vinto questo e quell'altro e che ero campione italiano e responsabile e che ora iniziavo a praticare Kyokushinkai. Continuai ogni weekend ad andare da shihan, dopo circa tre mesi mi disse di mettere la Cintura verde senza bisogno di sostenere esame ma che da lì in poi dovevo farli tutti regolarmente e alle scadenze prefissate nello stile. Continuai ad andare a Messina continuamente per circa due anni. Poi regolarmente agli appuntamenti ufficiali. Oggi sono Terzo Dan del Kyokushinkai l'ho preso nel 2008 e sono felice, veramente fiero di praticare questa disciplina e di avere un vero Maestro, lontano da politiche, da raccomandazioni, dal commercio di cinture e titoli, libero da vanti e da tutto quello che ha a che fare con l'Ego che si vede nel mondo marziale oggi.

Soprattutto il Maestro è efficace, lo stile è grande, ma il maestro è enormemente più importante e interessante.
Trovare la propria via è essenziale, trovare il proprio maestro è Vitale.


IDEE SUL KYOKUSHINKAI

Il Kyokushinkai è efficacissimo, il metodo è semplice ma perfetto, ha tutto, la parte tradizionale e antica e dura del karate appresa da Sosae masutatsu Oyama mentre seguiva Funakoshi nello Shotokan e allo stesso tempo tecnica morbida appresa da Yamaguchi del Goju-ryu ma ha tante altre contaminazioni che ne rinnovano e rafforzano la base portante come la
boxe tailandese e le diverse esperienze che lo stesso Oyama aveva avuto nel corso della sua vita. Sosae Oyama aveva appreso le basi del kenpo nella nativa Corea da bambino, e aveva poi studiato diverse discipline marziali in Giappone.Oltre a quelle sopra elencate, non dobbiamo dimenticare che Oyama studiò a fondo sia lo Judo, sia il Daito-ryu Aiki-jutsu sia il Tai Ki Kenpo, sotto la guida del M° Kenichi Sawai, con cui si allenò per molti anni.
Il kyokushinkai prende il meglio dell'efficacia quindi di svariati stili ma riesce a essere semplice e metodico in tutte le sue forme, con ciò che dico, non voglio assolutamente farmi fanatico o simile, ma la mia esperienza pratica mi porta ad asserire che è uno degli stili più efficaci nel panorama marziale mondiale.

PUNTUALIZZAZIONI

Poi voglio puntualizzare che anche in questo stile esistono almeno tre scuole di pensiero diverse che sono in diatriba l'una con l'altra, ha al suo interno svariati allievi fanatici che rimangono nel superficiale, lottando nei tappeti come armi da combattimento ma vuoti nel tappeto della vita e dei rapporti umani, fortunatamente pochi e quindi non massa critica per il nostro stile. Assolutamente so che l'uomo vive nel limite pur essendo illimitato alla sua nascita, e soprattutto mi ritengo fiero di seguire Shihan che non ha nulla di tutto quello sopra descritto come diatribe, ego, superficialità, ma anzi maestro di natura pura ed essenziale.


APPRENDIMENTI FILOSOFICI E SPIRITUALI CONNESSI

L'avvicinamento al Kyokushinkai visto da me come salto quantico risale a un periodo dove le domande sulla vita si fecero più dure e pretendevano risposta, fu in questo periodo che incontrai la "quarta via" di G. I. Gurdjieff sotto la direzione di Patrizio Paoletti, dopo avere avuto nel campo della ricerca filosofica e spirituale molta vicinanza con la meditazione trascendentale di Maharishi Mahesh Yogi, all'incontro a stretto contatto con Sai Baba e la sua filosofia, per poi incontrare Yogananda studiare testi e pratiche di Raphael, Krisnamurti, Osho per citarne alcuni.
Fu dopo di tutto questo che incontrai la quarta via del Sig. Paoletti, mi affascinò e mi dette le risposte che volevo sulla vita e oggi mi sta donando delle domande sulla possibilità dopo la vita con le relative risposte.
Questo metodo di ricerca indaga l'uomo e tutte le sue parti e dalla possibilità di un risveglio pratico su ogni campo della vita, affetti, lavoro, famiglia, salute, collettività, amore, spiritualità, amicizia. Tutto questo tramite uno studio di se stessi molto dettagliato e privo di fronzoli, con gli strumenti che sono dati dal gruppo di studio, tutto è messo al vaglio, ogni cosa è sperimentata e verificata prima di dire cosi è.
Si diventa più attenti, più scaltri, più umili e compassionevoli.
Per chi vuole saperne di più il libro di testo che vi spiegherà questa splendida e affascinante via di ricerca, è "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" di Ouspenski editrice Astrolabio a breve ci sarà in questo sito una breve panoramica della scuola.
Questa via si fonde perfettamente con la pratica del Kyokushinkai e lo rafforza nell'animo, ti rende più orientato e ti fa sfruttare meglio le opportunità dello stile, vedrai cose che non avresti potuto notare se non con molti anni di studio e sforzo sui tappeti, cosi accorci i tempi e vai più veloce e dico più veloce non più superficiale o più comodo.






 
 
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